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Libano, Siria. Iraq. Dalle macerie una possibile araba fenice?

Libano, Siria e Iraq, pur nelle storiche divisioni statuali, etniche e religiose, sono drammaticamente unite dagli effetti distruttivi di tre guerre (Iraq 2003, Siria 2011, Libano 2024) e dall’essere oggetto delle mire egemoniche dell’Iran, dei jihadisti e delle violente azioni militari del governo Netanyahu. Riccardo Cristiano nel suo libro suggerisce che la storia della città potrebbe indicare il percorso per evitare la catastrofe. La città infatti è stata da sempre cosmopolita e multiconfessionale, porta di incontro fra l’Oriente e l’Europa. Siria, Libano e Iraq scegliendo la via della pace e del rispetto reciproco, potrebbero salvare se stessi e contribuire a ricostruire il Mediterraneo come spazio plurale di dialogo e di incontro.

Gli occhi su Roma

Le centralità, previste nel Piano Regolatore Generale di Roma del 2008 per favorire la riqualificazione di ampi settori della città, hanno sostanzialmente fallito. Nelle aree, che non erano ancora edificate, la destinazione a verde e servizi pubblici è stata sostituita da edilizia abitativa o commerciale come a Porta di Roma. E’ ciò che emerge da una ricerca condotta dal Circolo culturale Montesacro in collaborazione con “Roma Futura”. Riflettere su questa esperienza può servire ad affrontare l’attuale dibattito sulla città.

L’uomo che arrestò Mussolini

La vicenda poco conosciuta deli’ufficiale dei carabinieri Giovanni Frignani, assegnato ai servizi segreti militari. Dai successi nel controspionaggio internazionale arriva ad occuparsi anche delle malefatte di gerarchi come Farinacci. Mussolini, irritato, ordina il suo allontanamento in Francia. Ma invece l’Arma il 25 luglio 1943 affida proprio a Frignani il compito di arrestare il duce all’uscita di Villa Savoia dopo il colloquio con il re. Dopo l’8 settembre fascisti e nazisti mettono una taglia su Frignani che intanto è entrato a far parte del Fronte militare clandestino dei carabinieri. Arrestato dalle SS di Kappler, forse su delazione di una donna tedesca, è torturato davanti alla moglie nel carcere di via Tasso e il 24 marzo 1944 viene trucidato alle Fosse Ardeatine.

Il conflitto senza fine del Medio Oriente

Come sono cambiate la società israeliana e il mondo arabo a 30 anni dagli accordi di Oslo? Dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e la cieca e sanguinosa reazione dell’esercito israeliano a Gaza e la colonizzazione in Cisgiordania quale possibile futuro? Come sostenere l’opposizione in Israele e della diaspora contro il disegno di espulsione dei palestinesi da parte di Netanyahu appoggiato dai volgari progetti di Trump? L’odio maturato lascia ancora spazio ad una soluzione politica che garantisca il diritto anche per i palestinesi ad avere un proprio Stato nazionale?
Ne parliamo con Anna Foa, storica e autrice del libro “Il suicidio di Israele” e Umberto De Giovannageli, giornalista esperto di Medio Oriente. Introduzione di Guglielmo Sabbadini del Circolo culturale Montesacro.

Hanno vinto i ricchi

Nel 2020 lo stipendio di un top manager in Italia è arrivato a 649 volte quello di un operaio. In Italia, unico paese europeo, i salari sono fermi da oltre trent’anni. Diminuiscono le tasse delle fasce di reddito più alto e le disponibilità dello stato a far fronte ad un welfare che possa sostenere i redditi delle famiglie. Ma è solo per questo che hanno vinto i ricchi? Ne parliamo con Riccardo Staglianò, autore del libro e giornalista di “la Repubblica” e con Massimo Aprea, assegnista di ricerca al Dipartimento di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

La Resistenza a Montesacro

In questo spazio raccogliamo testimonianze, documenti, filmati, iniziative nel quartiere e nelle scuole, di quella che fu la Resistenza al nazi-fascismo a Montesacro nel 1943-1944, risultato della ricerca promossa nel 1995 dal Circolo culturale Montesacro e pubblicata in un libro che vide successivi aggiornamenti fino all’attuale e-book “L’ora delle scelte”.

Ferdinando Agnini

Diplomato al liceo classico Orazio di Roma e iscritto alla facoltà di medicina, è tra i fondatori dell’associazione rivoluzionaria studentesca italiana (ARSI) attiva nei sabotaggi e nella stampa clandestina del giornale “La nostra lotta”. Nel gennaio 1944 organizza scioperi insieme ad altri studenti che bloccano l’università. Tradito da una delazione, viene arrestato il 24 febbraio 1944 e portato al commissariato di Montesacro, torturato a via Tasso e fucilato alle Fosse Ardeatine.

“Lallo” Posti Orlandi

Studente, si avvicina al Partito d’Azione già nell’estate del 1943, dopo l’armistizio partecipa alla difesa della capitale dall’invasione delle truppe tedesche, combattendo nelle vicinanze del ponte Salario. Entra nei gruppi partigiani studenteschi, occupandosi principalmente di sabotaggio, ma anche di propaganda e recupero delle armi. Arrestato la sera del 3 febbraio 1944 durante un rastrellamento a Montesacro, viene rinchiuso nelle carceri di via Tasso e fucilato alle Fosse Ardeatine. Durante la detenzione, Orlandi Posti scrive ben 39 pagine di diario, oltre alla lettera a Marcella Banelli, utilizzando alcuni foglietti che gli verranno trovati in tasca al momento della riesumazione.

Articoli, documenti, memorie

Articoli dei quotidiani dell’epoca, note e relazioni della questura di Roma, targhe e lapidi in memoria dei partigiani caduti

I padroni del mondo

I tre più grandi fondi finanziari, Vanguard, BlackRock e State Street hanno raggiunto una enorme concentrazione di potere economico a livello globale che supera ormai quella dei singoli Stati. Controllano società, banche, assicurazioni, piattaforme web, giornali, in forme monopolistiche che superano le regole stesse del libero mercato e della democrazia. Hanno quote azionarie in Eni, Enel, Acea, Poste italiane, Snam, Terna, Leonardo, Tim, Mps, Mediobanca fino alle assicurazioni private in campo sanitario e pensionistico, presenza che acuisce e condiziona la crisi del welfare.