Forte Bravetta. Una fabbrica di morte dal fascismo al primo dopoguerra

Forte Bravetta è uno dei tanti forti militari che circondano Roma a partire dalla fine del XIX secolo ed è tristemente noto per avere ospitato, su un terrapieno posto al suo interno, le condanne a morte eseguite nella città di Roma dal 1932 fino al 1945. Il libro dà conto delle fucilazioni, della condizione carceraria, dell’opposizione al fascismo a Roma e in Venezia Giulia, con sullo sfondo le vicende della guerra, le azioni partigiane e le repressioni nazi-fasciste.

L’autore ha ricostruito le vicende di coloro che terminarono la loro vita all’interno del forte sulla base di documenti (fotografie,  resoconti della polizia, relazioni dei questori, lettere dei condannati e dei loro congiunti) e di interviste a testimoni di quei tragici eventi relativi a un arco di tempo di grande importanza per la storia d’Italia: l’ascesa e l’affermazione del fascismo, la Seconda guerra mondiale, la Resistenza e la Liberazione.

Le storie individuali di oppositori e di resistenti al fascismo e al nazismo, di agenti segreti al servizio di potenze in guerra con l’Italia, di collaboratori dei tedeschi e dei fascisti repubblicani e anche di persone accusate di aver commesso delitti comuni, compongono una narrazione corale e avvincente.

 


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